venerdì 15 marzo 2013

The Simping Detective - Clown con la Pistola

Simon Spurrier, lo scrittore, si dice tutto quello che c'è da dire sul suo fumetto nel prologo, che suona più o meno come "Oh, han fatto talmente tanti di quelli spin-off di merda di Dredd che perchè non ne posso fare uno pure io? Se funziona un tizio vestito in maniera ridicola come Dredd, perchè non dovrebbe funzionare un detective privato vestito da clown? Se butto questo tizio in un fumetto noir, dove affogo le vignette in un mare di testo, didascalie su didascalie di pensieri del protagonista fatti di frasi a effetto, battute acide e refrain costanti per rallentare il ritmo il più possibile, dite che funziona?" Cazzo se funziona.



Nel volume sono raccolte una serie di storie brevi apparse negli anni nel Judge Dredd Megazine ambientate ad Angel City, sobborgo di Mega City One, il cui protagonista è Jack Point, giudice sotto copertura che fa finta di esser stato cacciato dal corpo per uso eccessivo di forza bruta e di essersi riciclato come detective privato. Stando a quanto dice Jack se vuoi mimetizzarti in mezzo ai freak che popolano Angel City non c'è miglior modo che andare in giro vestito da pagliaccio, con tanto di naso di gomma esplosivo e cuscino scoreggione velenoso d'ordinanza che possono sempre servire. Quello che non finge è, da classica tradizione noir, la passione per i sigari, il Jack Daniels e le donne.
Leggere The Simping Detective è un po' come leggere un Chandler sotto Lattepiù: la classica atmosfera noir e tutti i classici personaggi, dal poliziotto corrotto alla femmes fatale, dal barista dello stripclub alla guardia del corpo, vengono distorti da una lente grottesca e surreale. I lunghi monologhi della tradizione vengono presi come occasione per fare sarcasmo su un genere che sembra aver detto tutto da 50 anni ma da cui si riesce sempre e comunque a tirare fuori qualcosa.
A prima vista quindi sembrerebbe proprio una satira di genere ma non potrebbe esserci interpretazione più sbagliata, Spurrier ricrea, è come una mano di pittura in una stanza che ne aveva bisogno. Una pittura nera a chiazze verde acido e blu elettrico, ma bella fresca.
Le storie sono tutte brevi, brevissime, la più lunga sarà 30 pagine, la loro trama sarebbe sempre riassumibile in mezzo rigo ma grondano sempre e comunque carisma a ogni battuta.
Ai disegni c'è Frazer Irving, noto ai più per un ciclo del Batman o la miniserie di Klarion legata al progetto Seven Soldiers of Victory di Morrison, ma che alla 2000AD è di casa ed a lui, al suo tratto, a come gestisce i chiaroscuri e le poche spruzzate di colore che ogni tanto si affacciano dalle pagine dobbiamo una bella fetta della riuscita di questo fumetto.

In una scala che va dall'1 al K, Jack point è il J, perchè non devi mai illuderti che il Re possa battere il Jack.

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