Alla DC qualche mese fa han deciso di chiudere Hellblazer col #300 e di dedicare una nuova serie a John Constantine, libera del marchio Vertigo ed ambientata nell'universo DC classico. Il nuovo John si era già fatto vedere su altre serie, è il leader della Justice League Dark e ha fatto più di una comparsata altrove, ma ieri è uscito il primo numero di Constantine, e allora andiamo a vedere un poco come l'hanno trattato in questa nuova avventura in solitaria.
Chris, in preda a spasmi e visoni, va dal nostro per farsi risolvere il problema. John capisce che il problema è di natura magica e con un rituale di divinazione identifica la sorgente di questa "malattia". I due prendono il primo aereo per la Norvegia e il biondo si troverà a fare a pizze magiche con una sexy streghetta.
La storia è troppo raccontata, con la bellezza di 2 spiegoni in 22 pagine ed un po' noiosetta, ma la cosa peggiore di questo fumetto è che suona tutto fuori posto, proprio a partire dalla copertina. Che cazzo è sta roba? Che è sto glifo luminoso sparato tipo Hadouken? Se voglio leggere il Dottor Strange prendo quello, io voglio leggere di John Constantine, e non bastano un monologhetto una sigaretta e un trench, non basta nemmeno la classica dimostrazione finale che a stare gli vicino ci si brucia quando i dialoghi sono sbagliati, i modi sono sbagliati, il tono è sbagliato, il ritmo è sbagliato, e fatichi a trovare qualcosa che sappia di Constantine.
Guedes ai disegni è bravo, come al solito, ma la palette di colori così pastellata e chiara è un'altra delle tante cose fuori posto. O effettivamente, dato tutto quello che ho detto prima, è a posto col fumetto ma non a posto con me.
In una scala che va da Dylan Dog a John Constantine, Constantine non è più John Constantine. Il vecchio figlio di puttana non è più vecchio e la mamma ha pure cambiato mestiere, adesso ha lo stesso sapore dei tanti fumetti di supereroi che ci sono là fuori, e anche bello lontano dai migliori. Instadrop
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