Jake Dobson fa il commesso in una fumetteria e passa le giornate a parlare coi clienti dei massimi sistemi, cioè se sia più forte Hulk o Superman in sostanza. Un giorno trova uno smartphone in un parco, crede di essersi fatto il cellulare nuovo ma trova salvate nella cartella delle foto le prove di un omicidio. Da quel momento sarà braccato da Keller, un killer (i see what you did there) che farà di tutto per incastrare il fumettaro per i suoi omicidi
Diggle nei primi tre numeri si muove bene, buona parte del lavoro lo fa l'idea alla base che non ci sta niente da fare, quando hai azzeccato quella sei a metà strada, ma in più i personaggi azzeccati, c'è dramah, c'è romanza, c'è tensione, c'è azione, c'è tutto quello che cerchi in un thrillerone classico ma con anche quella spruzzata di cattiveria, cinismo e uso delle tecnologie che lo rendono moderno e lo differenziano dal panorama generale.
Il finale però si spinge un po' troppo in là e da classico ci si butta nel banale corporazione vs uomo della strada che si è letto altre 100 volte ed è veramente una delusione.
Jock è sempre grandioso. Questa volta si presenta in bianco e nero e lasciare i suoi classici colori compatti e slavati a casa gli permette di essere un po' più grezzo e sporco, donando più profondità e rendendo le tavole ancor più dinamiche del solito
In una scala che va da Usain Bolt a me vado a fare una corsetta dopo un pranzo domenicale di 7 portate, Snapshot è Dorando Pietri, grande gara ma squalificato nel finale.
Nessun commento:
Posta un commento