Che cosa hai fatto in questi giorni?
Ho letto Crossed. Tutto, mi mancano solo i webcomic.
E come ti è venuto? non era meglio se andavi a raccogliere le castagne?
Forse si... ma anche no.
Allora, Crossed. Che roba è? E' una serie di zombie, solo che il virus brutto e cattivo invece di risvegliare i morti con un discreto appetito for brainz, qua prende un essere umano, gli fa spuntare una croce rossa sulla faccia e mette alla luce il suo lato peggiore. E con lato peggiore non intendo che tipo ti graffiano la macchina parcheggiata giù al palazzo o fanno le puzze in metropolitana mentre ti stanno seduti vicino. Intendo robe del tipo prendere un martello pneumatico, aprirti un paio di nuovi orifizi per scoparti col braccio che ti hanno appena staccato a morsi. Belle personcine, insomma.
La serie è stata ideata da Garth Ennis, che ne ha scritto il primo (e nei suoi piani originari unico) arco narrativo. Dato il successo di vendite la Avatar Press, d'accordo con lui, ha deciso di rendere quello di crossed una sorta di universo condiviso dove scrittori e disegnatori, a rotazione, potessero raccontare la loro storia di sopravvivenza.
Passando da una storia all'altra, data la varietà di scrittori coinvolti, si passa per gradienti di qualità mica da ridere, ma restano sempre e comunque iperviolente e piene di fanservice ennisiano pronto a titillare a botta di volgarità e budella esposte i lettori più giovani (o quelli che giovani non sono più ma sono cresciuti ben poco).
E' difficile fare un discorso di insieme, quindi due paroline su ognuna delle miniserie fin'ora pubblicate
Crossed: La prima miniserie, scritta da Ennis e disegnata da Jacen Burrows, racconta di un gruppo di sopravvissuti che, a qualche mese dall'inizio del contagio, decide di attraversare Stati Uniti e Canada per arrivare in Alaska nella speranza che i Crossed si tengano lontani da zone così fredde. Un gruppo di Crossed prenderà a cuore la loro causa e li inseguirà per tutto il viaggio.
Questa come storia di sopravvivenza funziona abbastanza bene. Ennisssate in abbondanza eh, basterebbe pure solo Horsecock per passare il limite della decenza, ma vengono bilanciate da momenti di dramah intensi e non banali.
Crossed Family Values: di David Lapham, racconta di come una famigliola americana ultracattolica porti avanti una vita quanto più normale possibile in un ranch fortificato sulle montagne, di come il pater familias sia tutt'altro che lo stinco di santo che vuole far credere e che, in sostanza, si, ci stanno i crossed fuori ma imostrisiamonoi.
Pessima. Sagome di cartone che vanno in giro ad ammazzarsi a caso, personaggi insipidi per cui non provi neanche un minimo di empatia, storia che si trascina annacquata inutilmente per 7 numeri quando si sarebbe potuta fermare al quarto.
Crossed Psychopath: sempre di Lapham, un gruppo di survivor incontra un tizio con una gamba rotta e, in uno slancio umanitario, decide di portarlo con se. Il tizio è uno psicopatico di quelli veri, anche senza la croce in faccia, e li ammazzerà ad uno ad uno per realizzare il suo sogno deviato di ricongiungersi con l'amata.
Un po' meno peggio di prima ma non ci siamo lo stesso, e imostrisiamonoiepurepeggio
Da qui in poi parte la serie ombrello Crossed Badlands, con scrittori a rotazione
#1/3, Torna Ennis con una storia molto buona con protagonisti un gruppo di soldati in giro per la Scozia a cercare di sopravvivere, e con altri flashback racconta un po' cosa è successo all'inizio dell'epidemia in ambiente militare
#4/9 Storia di Delano ambientata nelle paludi della luisiana con vari protagonisti, due gemelle canoiste, un ragazzino mangiacoccodrilli, due survivor che si spostano in bicicletta. Le vite di questi signori si incroceranno ed intrecceranno lungo il prosieguo della storia, ognuno si porterà il suo carico di psicosi dietro e sarà un bel calderone. Non è malaccio, soprattutto in virtù del finale disturbante
#10/13 Riecco Lapham. Questa non è semplicemente la storia più brutta di Crossed, è uno dei punti più bassi che il fumetto come mezzo d'espressione sia mai riuscito a produrre da quando gli uomini delle caverne presero dei tizzoni spenti e si misero a disegnare racconti di caccia sui muri ad oggi. Ve la devo spoilerare, lo faccio per voi, così poi non la leggete. E' ambientata durante prime ore del contagio, ci sta sto ragazzino un pochetto sfigatello che va col papà e il fratellino al circo e, mentre sta là a mangiarsi lo zucchero filato, arrivano i Crossed e fanno un macello. Lui riesce a scappare, arriva nella sua cittadina che sembra uscita direttamente da un fumetto di Archie, tenta di dare l'allarme ma nessuno gli crede uhlolumad. Fatto sta che il circo arriva in città, col suo carico di clown, strongman e freak contagiati, e improvvisamente gli devono credere per forza. Fuggendo con la coda tra le gambe, mentre la città viene rasa a zero, incontra in un bar sulla circumvallazione una banda di motociclisti che prende a cuore la sua causa ed organizza una controffensiva a botta di catene e fucili a pompa che funziona anche bene. Si scoperà la old lady del presidente del club, diverrà membro, e sarà pronto per il prossimo assalto. Il finale finale me lo tengo però ragà per piacere saltate sta roba.
#14/18 Scritta da David Hine, questa è la mia storia preferita di Badlands finora. Pochi giorni prima dell'inizio del contagio un gruppo di ragazzi viene invitato da un eccentrico scrittore che vive in una villa su un'isoletta per uno stage di scrittura. Questi requisisce cellulari, pc, e qualsiasi strumento tecnologico che possa permettere contatti con l'esterno ed assegna ad ognuno un copione, un ruolo da interpretare durante le settimaane di permanenza a casa sua che metta alla luce il peggio di loro stessi. Solo che sulla terraferma nel frattempo ha iniziato a diffondersi un virus che sta cosa la fa molto molto meglio... Divertente, intelligente, cruda e volgarotta quanto basta. E poi il padrone di casa è praticamente Morrison col pizzetto, che volete di più?
#19/20 Se la storia precedente è la mia preferita questa è però la migliore. Spurrier tira fuori in 2 numeri il Romeo e Giulietta ai tempi dei Crossed, Romeo è un criminale di bassa lega che si innamora del suo garante per la libertà vigilata. Scoppia l'epidemia, lei si rinchiude nella stazione di polizia, lui viene crossato ma conserva parte della sua sanità mentale e inizia a cercarla... Ottima, non mi dilungo oltre.
#25/28 la terza storia di Ennis, ambientata 5 anni dopo l'inizio del contagio ancora nel regno unito ed ancora coi militari, questa volta impegnati in una missione suicida per entrare in una base dove è stipato tutto l'arsenale batteriologico dell'esercito inglese e fare una bella ripulita di Crossed. Durante il viaggio diventeranno i guardiani di un prete e del gruppo di bambini che vivono con lui. Buona. Belli i dialoghi tra il prete e il leader dlla banda, un po' meno il finale telefonato.
#29/32 Debutto di Christos Gage sulla serie, la sua storia segue un'antropologo che studia da vicinissimo i crossed, essendo stato praticamente "adottato" da un crossed pompiere che ha mantenuto buona parte della sua intelligenza e che lo usa come esca per attirare altri esseri umani da massacrare. Carina
#33/36 Reincontriamo ancora una volta Amanda, questa volta alle prese con un gruppo di Crossed che han dato vita ad una sorta di ordine religioso... Lapham con la storia scorsa aveva fatto pensare ci si potesse tornare a mettere due lire sopra e invece no torna na zozzeria
#37/39 Spurrier tira fuori dal cilindro un divertissement molto ben riuscito, con protagonisti un hippy in vespa e un motociclista con harley e baffoni alla ricerca, rispettivamente, della morte con la più grande overdose della storia e della vendetta contro il rivale di sempre. Non riscrive la storia del fumetto ma riesce a far ridere nonostante l'ambientazione a disposizione, e mica è cosa da tutti!
Avrete notato che non ho detto praticamente niente dei disegni. Il panorama è abbastanza desolato, tolto Burrows (che viene comunque ammazzato dalla colorazione indegna) e qualcun'altro che sono degli onesti mestieranti, il resto degli artisti coinvolti nella serie con l'arte hanno ben poco a che fare. Dopotutto la Avatar è una piccola casa editrice e non può permettersi grandi nomi, ma spesso non si raggiunge nemmeno il minimo sindacale. Una nota finale va per le copertine però, una 60ina di numeri usciti, tutti con minimo 3 variant edition, ed uno pensa ci sia un limite alla fantasia, che dopo un po' finiscono le idee su come buttare sangue e frattaglie in modo originale in prima pagina, e invece no! i copertinisti alla avatar c'hanno veramente i problemi!
Forse si e forse no.
Ennis so 20 anni che scrive la stessa roba e, anche se gli viene bene come in questo caso, diciamocela tutta, ha un po' rotto il cazzo.
Se invece di leggermi quasi 1500 pagine di Crossed avessi letto qualcosa di più serio adesso sarei una persona meglio, sicuramente; però non leggevo niente di Hine da un pezzo ed un po' mi mancava, e Spurrier è tra i talenti più sottovalutati di tutta l'industria, leggere roba sua non è mai perdere tempo.
Peccato che sia tutto diluito in un mare di mediocrità tarata per i binbiminkia del fumetto, ecco
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