Nzomma,
come l'anno scorso rieccomi qua a smaltire l'abbuffata natalizia col listone dei migliori fumetti di supereroi e affini secondo me.
Ma non potevi andare a correre come fanno tutti? No, fa freddo, e ho paura che se mi allontano troppo qualcuno si magna l'ultima fetta di sacher con la nutella...
10. The Amazing Spider-Man
Otto se n'è andato (per un po'), Peter ha ricominciato a far casini, ma il Ragno di Slott resta sempre una delle robe più divertenti da leggere che le grandi case USA producano.
Ad oggi siamo invischiati in Spider-Verse, storyline in cui l'allegra famiglia di Morlun (ve la ricordate la saga di Strac, no?) va in giro per il multiverso a cacciare Uomini-Ragno da cucinare e sgranocchiare nelle feste, ma un Ragno, superiore a tutti gli altri, se ne accorge e inizia ad organizzare la resistenza raccogliendo quanti più omologhi possibile dalle varie realtà alternative per cercare di fermare la mattanza.
Figata oh.
9. New Avengers
Il Multiverso sta morendo. Periodicamente due universi si incrociano per un breve lasso di tempo per poi collassare l'uno sull'altro e venire distrutti entrambi, se però durante il periodo di "incrocio", detto l'incursione, uno dei due pianeti viene distrutto sarà solo uno dei due universi a morire.
Nell'universo Marvel quando si tratta di prendere scelte così serie e così importanti son sempre gli Illuminati a farsi avanti, tenendo però il resto del mondo all'oscuro. Ma che fare? Restare immobili, condannando tutto il proprio universo alla morte oppure sporcarsi le mani, condannarne un altro per salvare il proprio?
Dramah a pacchi in questa bella serie di Hickman.
8. Ms Marvel
Kamala Khan ha ben poco in comune con la classica supereroina a cui eri abituato. Niente tutine attillate, niente cosce di fuori, niente zizze in bella mostra, niente biondi capelli fluenti, è una ragazzina arabo-americana dall'aspetto abbastanza anonimo i cui poteri vengono risvegliati dal contatto con la nebbia terrigena degli inumani, che idolatra Carol Danvers e si diverte un sacco a fare il supereroe
La Marvel sembra aver capito che anche le ragazze possono leggere fumetti, Ms Marvel ricorda l'Ultimate Spider-Man dei bei vecchi tempi ed alle matite c'è Adrian Alphona, cui vorrò sempre tanto bene.
7. The Wicked + The Divine
Dalla premiata ditta Gillen/McKelvie, quelli di Phonogram e di Young Avengers (terzi l'anno scorso in questa classifica, il premiati si riferisce a quello!). Ogni 90 anni, 12 dei si reincarnano come giovani esseri umani. Possono fare quello che gli pare, ma moriranno dopo 2 anni.
Fa tanto tanto Phonogram, e tanto basta per piazzarsi.
6. Southern Bastards
Jason Aaron è un uomo del sud, e per quanto il sud degli Stati Uniti sia diverso da quello italiano (loro c'hanno la salsa barbecue noi il ragù, loro il Football noi il pallone, loro il country noi i neomelodici...) tra gente del sud ci si capisce e ci si sta istintivamente simpatici.
In Southern Bastards Earl Tubb torna dopo anni al paesello natio, lo trova sotto il tacco del coach della locale squadra di football, prende un grosso randello e prova a raddrizzare le cose con quello.
Aaron racconta di personaggi vecchi e stanchi calati in un'atmosfera di profondo disagio, Latour li ritrae da grande professionista ma plauso va alla colorazione, sempre di Latour con l'aiuto di Renzi (no quello, un altro), con dei giochi di luce/ombra notevoli.
Tutto questo senza contare che è la roba più Scalped sia uscita da quando è finito Scalped.
5. Sex Criminals
Ragazza scopre, al primo orgasmo, di avere il potere di fermare il tempo e di potersi muovere a piacimento in un mondo congelato in un attimo. Ragazza conosce Ragazzo ad una festa universitaria, ci finisce a letto, scopre che anche Ragazzo ha lo stesso potere. Da li ad "andiamo a scopare nel bagno della banca, così poi la svaligiamo" il passo è breve, ma Ragazza e Ragazzo non hanno fatto i conti con la Sex Police, armata di dildo e gatto a 9 code!
Originale quando non strano per il gusto di essere strano ma preparato con molta cura e mestiere. Ma divertente, soprattutto.
4. Multiversity
Di Muliversity Morrison parla da quasi 10 anni, dalla fine di 52, il suo grande progetto per dare una forma definita al multiverso DC.
Multiversity è fatto di un #1 ed un #2. uno uscito ad agosto l'altro previsto per maggio 2015, che raccontano e racconteranno la storia principale, di come la struttura stessa del multiverso sia minacciata da un antico nemico e di come una sorta di multijusticeleague capitanata dal Superman Obama di Terra23 cerchi di annientarlo. In mezzo ci sono una serie di 9 one-shot, tutti ambientati in una delle 52 Terre, e tutti scritti e disegnati in modo da rispecchiare il "tono" di quell'universo, quindi se The Society of the Super-Heroes: Conquerors of the Counter-World è un fumetto pulp a la Doc Savage Thunderworld Adventures: Captain Marvel and the Day that Never Was ricorderà da vicino un cartone animato della Pixar e via così. Per risolvere il problema di partenza gli eroi dei vari universi dovranno collaborare, ma l'unico modo che hanno di interfacciarsi tra di loro è tramite i fumetti, perché quello che è "storia" in un universo è "una storia" disegnata nell'altro.
L'ho messa giù in maniera un po' confusa? Forse si, ma la faccenda qua è veramente intricata!
Il punto è, a sto giro Grantuccio nostro porterà a casa il fumetto della vita oppure sarà vittima delle sue ambizioni, si sarà buttato in un progetto troppo grande per le sue forze? Non si sa, aspettiamo l'estate.
Per adesso però abbiamo Pax Americana: in Wich We Burn, ambientato su Terra-4, quella abitata dai personaggi della Charlton Comics (quelli a cui si ispirò Moore per Watchmen), che è a tutti gli effetti Watchmen se fosse stato scritto oggi, tenendo conto della situazione geopolitica attuale e non di quella della guerra fredda, che è un numero straordinario, di una profondità spaventosa, in cui il tempo è completamente destrutturato (ricordate cosa diceva il Dottor Manhattan del tempo, no?) che inizia dalla fine e finisce con l'inizio, in cui ogni pagina è una storia a se e di cui si parlerà per gli anni a venire.
Seppure fallisse tutto, ci resterà questo, ed è più che abbastanza per il quarto posto.
3. Saga
Saga era qua anche l'anno scorso, è sempre più il fumetto meno indie della storia dei fumetti indie, ma di base è sempre quello e valgono gli stessi ragionamenti fatti allora. Da un certo punto di vista è notevole sta cosa, però, da 3 anni in giro, 4 volumi passati e riesce ancora a tenere alto e vivo l'interesse anche in una persona come me che ha la soglia dell'attenzione molto bassa. Poi, certo, i posti alti in classifica se li becca sempre "quello che non t'aspetti", quel fumetto che arriva dal nulla come da un altro pianeta, però questa consistenza e questa costanza sono notevoli.
2. Afterlife With Archie
A proposito di fumetti che non ti aspetti. Archie qua da noi non è mai stato un fenomeno, ho qualche vago ricordo di un cartone animato che vedevo da bambino ma proprio vago vago vago, in america invece questi hanno una serie ammiraglia mensile di più di 500 numeri e pubblicano in volume più o meno quanto la Dark Horse. Caratteristica dei fumetti di Archie è quella di incarnare da sempre valori positivi quando non esplicitamente cristiani, morali facilotte, buon esempio, bontà zuccherosa ed essere molto fossilizzati nel tempo... C'avete presente l'amico vostro che dice "Aaahhh, che schifo leggi superman, io non leggo questa roba tanto non finisce mai e si torna sempre indietro!"? Se gli volete far venire un embolo così ce lo togliamo dai coglioni per sempre provate a dirgli che è dal 1939 che Archie sta al liceo, e in 75 anni ancora non ha deciso se andare al ballo con Betty o Veronica...
In Afterlife with Archie Hot Dog, il cane di Jughead, viene investito da un'automobile e il ragazzo lo porta da Sabrina la giovane strega (si, quella del telefilm) per guarirlo, ma non si può guarire quello che è già morto, quella è Necromanzia, ed una strega inesperta come sabrina potrebbe fare casino, far tornare il cane in uno stato di nonvita e, con un morso al padrone, dare il via all'apocalisse zombie...
Veder pubblicato un fumetto horror da una casa editrice che qualche decennio fa metteva i versetti della bibbia nei suoi fumetti fa specie, no?
Messo da parte l'effetto sorpresa, il fumetto è davvero bello, adulto, scritto da un Roberto Aguirre-Sacasa che riesce ad arrivare dove The Walking Dead per noia e saturazione non ce la fa più, e disegnato in nero blu e arancione da un Francesco Francavilla fantastico, uno dei talenti più puri possa vantare l'Italia ma che qua ci filiamo di striscio, purtroppo.
Leggendo questo fumetto troverete Archie con la barba, storie d'amore lesbo, lotte tra cani zombie, storie pseudoincestuose tra gemelli psicotici, e Sabrina sposa di Cthulhu. Cioè, ve lo ripeto,
Sabrina data in sposa a Cthulhu!
1. Moon Knight
Ellis ha fatto un po' un hobby dell'andare in casa Marvel, prendere personaggi sfigatelli, scriverne le avventure per un po' di tempo, rilanciarli, restituirgli il lustro perduto (o dargli un lustro che non c'era mai stato) e andare via così come era arrivato. L'ha fatto con Iron Man, coi Thunderbolts, con una manica di personaggi di serie C mettendoli in un gruppo dal nome NEXTWAVE e tirando fuori la serie più bella del secolo, e l'ha fatto adesso anche con Moon Knight, riuscendo dove anche Bendis aveva miseramente fallito.
Moon Knight è il Batman di casa Marvel (ma quello non era Nighthawk? Si, anche, però quello è la copia dichiarata, questo un briciolo di dignità tutta sua ce l'ha) solo che veste completamente di bianco perchè non vuole nascondersi nell'ombra ma vuole che i nemici lo vedano arrivare, ed è completamente pazzo, con tanto di personalità multiple.
Di questo rilancio il team Ellis/Shalvey/Bellaire ha fatto un po' una ripulita del casino che c'era prima partendo più o meno da zero ed ha prodotto i primi 6 numeri, tutti autoconclusivi, tutti ottimi, tutti una demo di cosa sia possibile fare col personaggio. Tra i sei spiccano due in particolare, quello del sogno, in cui Mark Spector entra a tutti gli effetti nei sogni di una persona che vive di pane e funghetti allucinogeni, mettiamola così per non spoilerare più di tanto, dalle atmosfere lovecraftiane e psichedeliche, ed il mio preferito, quello a la Streets of Rage, un numero quasi del tutto muto in cui, per salvare una bambina rapita e nascosta nel piano più alto di un vecchio stabile, decide di entrare dalla porta principale, salire un piano alla volta menando mazzate a chiunque si trovi di fronte (stile the protector), con la vignetta che inquadra la scena sempre di lato, larga, con Moon Knight in uno dei lati, e con tanto di boss di fine livello proprio come in un beat-em up dei bei tempi.
Qua dal lato artistico più che il colore è da sottolineare l'assenza di colore: Moon Knight non è colorato di bianco, è non colorato, è una macchia di nulla bianco che taglia la vignetta e ne salta fuori con forza.
La cosa brutta è che dal 7 in poi la serie passa a Brian Wood, e quindi sono certo non la vedremo in questa classifica l'anno prossimo. Peccato.