sabato 2 novembre 2013

Alla Deriva - Bryan Lee O'Malley

Io a braianliomallei ci voglio bene.
Quando si inizia così si sa già dove andrò a parare, ma andiamo avanti.
Dicevo, io a braianliomalley ci voglio bene perché ha fatto Scott Pilgrim, e Scott Pilgrim a casa mia è cosa seria, perché là dentro c'ha spremuto tutto quello che gli piaceva, ha raccontato tutto quello che gli andava nel modo che più lo divertiva, senza pensare a chi ha fatto cosa e come prima di lui, e gli è riuscito alla grande.

Ma Alla Deriva, o Lost at Sea in originale, non è Scott Pilgrim. E' questo coso qua



Sebbene Rizzoli-Lizard l'abbia pubblicato da noi solo adesso questo è il primo fumetto di O'Malley, uscito in USA 10 anni fa, e racconta di Raleigh, una giovane che attraversa gli Stati Uniti per tornare a casa dal college in auto assieme a 3 ragazzi appena conosciuti per dividersi le spese. Raleigh sta piena di disagi, c'ha la depressione, c'ha una storia con un ragazzo abbastanza complicata, i genitori sono un disastro, ovunque vada è stalkerata da migliaia di gatti e non ha un'anima.
Alla Deriva è il solito viaggio on the road alla ricerca di se stessi fin troppo votato al piagnisteo, verso 3/4 la vena assurda si fa più viva e pulsante e ti fa credere che forse svolta e diventa qualcosa di più, ma cade nel peggiore dei finali da lacrimoni. Intendiamoci, non è brutto in se, se hai 18 anni e ti piace il genere è carino e preso da un taglio anche originale, ma se sei allergico alle ozpataccate anche no. La differenza tra scott pilgrim e alla deriva, quello che rende il primo riuscito e questo non molto, sta nell'atteggiamento verso il lettore: se l'uno, come dicevo prima, in un certo senso del lettore se ne frega ed è un gioioso sandbox di trovate originali, l'altro di quello che può piacere a chi il fumetto se lo trova in mano se ne preoccupa fin troppo, è studiato per far breccia in un certo tipo di pubblico e vien fuori furbetto e poco sincero, forse difetto di gioventù dettato da assenza di sicurezza.
Lato disegni, lo stile è il solito riconoscibile alla prima occhiata, però anche da questo lato si nota la giovinezza, mancano in gran parte quelle trovate e quel modo di impostare le vignette che saranno il tratto unico e distintivo di O'Malley

Nella scala della frutta che ho in giardino, dal mandarino pieno di semi alla cerasa del monte, Lost at Sea è un limone. Acerbo.
Non ho deciso però se è acerbo della serie si però ci sta il potenziale che esce da tutte le parti aoh
o acerbo nel senso si vabbé... è simpatico... non ne voglio parlare male
o acerbo brutto

Nessun commento:

Posta un commento